La miniera di Montevecchio
La miniera di Montevecchio si trova a circa 6 km da Arbus. Oggi conta circa 350 abitanti, ma nei periodi in cui era più intensa l’attività estrattiva è arrivata ad avere oltre 3000 abitanti. Percorrendo l’unica strada che porta alle miniere, dopo pochi km. s’intravedono sulla sinistra le traccie di una cava romana definita “sa rocca stampada”, mentre appare sulla destra il primo grosso cantiere minerario denominato Cantiere di Levante. Qui sono cominciati, alla metà del secolo scorso, i primi lavori di tipo industriale, qui c’è ancora Sciria, la vecchia stazione ferroviaria di un trenino privato, che portava il minerale a San Gavino. Adiacente alla stazione il cantiere di Piccalinna. Accanto al cantiere, la diga fanghi, uno sbarramento costruito per incorporare gli scarichi inquinanti che, sin dal 1887, creavano grossi conflitti con la realtà agro-pastorale del territorio.
La prima cosa che lascia stupefatto il visitatore è l’eleganza e la ricercatezza delle strutture murarie del cantiere, adatte più ad un quartiere abitativo che a una unità industriale. Parliamo del pozzo di San Giovanni, con i suoi mattoncini rossi e ocra, del pozzo Sartori, adibito all’estrazione del materiale grezzo, fornito di una canna profonda 510 metri e un diametro di 4 metri, con un castello di estrazione alto 32 metri. Parliamo della miniera di Sant’Antonio, profonda sedici livelli, col suo elegantissimo merlato liberty, che in origine ospitava le scuderie e le case dei minatori. Parliamo infine della splendida laveria Principe Tommaso che serviva a lavare i minerali e a custodire tutte le apparecchiature necessarie alla flottazione e alla eliminazione dello sterile.
Da visitare, inoltre, la costruzione neoclassica della Direzione della miniera edificata nel 1877. Qui furono ospitati, al pian terreno e al primo piano, gli uffici della direzione, mentre il secondo piano era riservato all’abitazione del direttore e il sottotetto alla servitù. Questo edificio è uno tra i più significativi esempi di strutture similari presenti nelle miniere sarde, ed è di particolare pregio per le sue eleganti rifiniture. Splendide le decorazioni liberty del porticato interno, per non parlare della stupenda sala cerimonie al secondo piano: da ammirare le magnifiche decorazioni, con tonalità prevalentemente blu, gli intarsi e i fregi dorati, il caminetto in marmo bianco e le sei porte a doppia anta rese ancor più preziose dai decori floreali e di pavoni.
Da vedere le due palazzine del 1870 che, oggi come allora, ospitano l’Ufficio Postale e l’Ospedale costruito nel 1885, all’avanguardia per quei tempi. Fra le costruzioni sorte negli anni ’30/40 la Foresteria.
La Miniera di Montevecchio è uno degli otto siti che compongono il Parco Geominerario della Sardegna, quel Parco che l’Unesco, a Parigi nel 1997, ha definito “patrimonio culturale dell’umanità”.